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I giornalisti vogliono la censura La giornalista Sheryl Atkin | L'Ancora





I giornalisti vogliono la censura

La giornalista Sheryl Atkinson, vincitrice di 5 Emmy, spiega le origini di quella che è la più massiccia operazione di manipolazione mentale effettuata tramite i colossi Big-Tech che proclamano libertà di parola, giornalisti che approvano la censura e attraverso i fact-checkers, queste misteriosi "manine" che si autoproclamano portatrici di verità e vagliano le informazioni che devono arrivare alla massa. Ricordate Orwell?

Prima del 2016, le big-tech non entravano nel merito di questioni politiche o informative, adesso hanno preso il controllo delle informazioni attraverso la censura. Ma la maggior parte delle persone approva questo sistema.

Come si fa ad essere sicuri che non ci siano conflitti di interesse? Come sappiamo che i cd. fact-checkers conoscano meglio degli esperti gli argomenti? Quali sono i parametri utilizzati se non quelli di una polarizzazione di pensiero voluta sempre e solo dalla parte "democratica"?
La nascita delle "fake news" è invenzione della sinistra, che ha creato un mercato per il controllo delle notizie.
Come si è ottenuta? Facendo credere alla popolazione che esiste un pericolo nella diffusione di false informazioni.

Ed è sempre così: quando la gente ha paura, tende ad affidarsi infantilmente, per le notizie come per la cd. pandemia, a cedere la propria "sovranità intellettiva".
Con la paura si controlla un popolo, e le persone scambiano cervello contro sensazione di sicurezza.

Personalmente riteniamo che le persone debbano assumersi la responsabilità delle proprie idee, e dell'utilizzo del proprio cervello, a prescindere da fonti, media e così via.

Nella contro-informazione, si cercano di citare fonti su fonti sull'origine delle notizie, si avvisa se poi risultino essere false.
Nell'informazione "standard", quando un telegiornale riporta una notizia, ci si fida automaticamente di quell'emittente e basta, in quanto "garanzia" di affidabilità perchè dentro a quella scatola. E' sufficiente? Non è manipolata? Chi può garantire che quella fonte sia affidabile quando è risaputo che dietro ci sono interessi economici, politici e di audience in termini di consensi? E se l'informazione è errata, viene poi sempre smentita?

Quindi che ognuno si prenda la responsabilità del proprio cervello, le fonti non sono strettamente necessarie in un mondo manipolato, è necessario ricercare e ragionare autonomamente.


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