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Per pinku eiga possiamo intendere un macro genere cinematograf | La smarginatura 🎥

Per pinku eiga possiamo intendere un macro genere cinematografico nato negli anni ’60 in Giappone; in generale indica un qualunque film che abbia delle scene di nudità, ma più specificatamente, si sono andati a codificare per una serie di caratteristiche specifiche, quali il contenuto erotico softcore, la natura indipendente della produzione e la breve durata.

Il genere nasce in un periodo particolare della storia cinematografica giapponese; in un panorama diviso tra il cinema americano e quello della nouvelle vague giapponese, fieramente indipendente, politico e sperimentale. I pinku eiga all’inizio, erano in qualche modo nati come dei film acchiappa-spettatori, per le major in crisi. I film erano pensati per essere brevi, e quindi poterne mostrare in triple-bills, i budget e i tempi di produzione erano limitati, e il contenuto erotico era molto regolamentato (da un lato doveva esserci una scena di sess0 ogni 10 minuti ma dall’altro doveva in tutti i modi evitare le rappresentazioni oscene stabilite dal codice penale giapponese).

Molti registi sono passati per i pinku; chi ha continuato a fare decine di pellicole o chi poi è passato a un cinema più autoriale; ma interessante sono quei registi che all’interno di questa formula sono riusciti a inserire messaggi politici e riflessioni su genere e sessualità. Kōji Wakamatsu, ad esempio, porta nei pinku eiga un cinema radicale e politico.

I contenuti erotici e talvolta violenti dei pinku eiga , il panorama relativo all’industria cinematografica nella quale sono nati, e i contenuti politici che hanno innestato alcuni registi come Wakamatsu rendono i pinku uno dei generi cinematografici più interessanti nel panorama cinematografico mondiale, e assolutamente affascinante in relazione a tabù e sessualità nel mondo nipponico.