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⁣ SESSO E DIGITALE Era martedì 30 novembre 1999 è un ancora | Brandya&DarioGoffredo

SESSO E DIGITALE

Era martedì 30 novembre 1999 è un ancora adolescente Avvocato del Digitale accendendo la tv a metà mattina, vide uno dei film "più belli" della sua gioventù.

Era un western, anzi un sexy western, forse anche un po’ di più che solo sexy, ma per un 15 enne era più che sufficiente per far ribollire i suoi ormoni.

Fu un errore di Rai 1 e se volete potete cercare i dettagli dell’accaduto su Google.

Oggi la fanno da padrone i social network e basta una minima porzione di parte femminile in vista per far eliminare un post e provate anche solo a utilizzare certi vocaboli su Tik Tok e rimuoveranno all’istante il vostro video.

Giusto o sbagliato non sta a me deciderlo e voglio andare oltre.

Oggi un adolescente può andare online è trovare qualsiasi tipo di contenuto erotico o pornografico senza problemi.

Già questo meriterebbe un discorso a sé ma voglio andare ancora oltre.

Se si va su Telegram e si digitano “determinate parole” si finisce in un mondo di immagini private esplicite, rubate o condivise senza alcun consenso, di ragazze maggiorenni e ahimè anche minorenni.

Ma voglio andare ancora oltre.

Ci sono gruppi e canali in cui vengono condivise foto di ragazze di ogni età prese dal loro account Instagram, che pertanto non sono esplicite ma magari solo con una scollatura un po’ più importante o fatte in costume da bagno durante una giornata in spiaggia.

Queste condivise con il solo fine di permettere agli altri utenti di sfogare i loro più orrendi sogni.

Già questo è qualcosa di gravissimo ma voglio andare ancora oltre.

In alcuni gruppi viene anche condiviso il loro nome e cognome, il nome dell’account Instagram e a volte anche il numero di cellulare e potete immaginare con quali risultati.

La perversione, perché non si può parlare di semplice e sano impulso sessuale, passa dal digitale, in qualche modo distante dalla vittima, al reale.

Pensate come stareste nell’essere contattata da decine di uomini dell’età del proprio padre che si rivolgono a voi con epiteti offensivi e proposte indecenti o peggio ancora loro fotografie indesiderate.

Alcuni mesi fa parlai di una situazione simile con una ragazza appena maggiorenne nell’ambito della famigerata questione “La bibbia” e ancora sento addosso l’ansia e il terrore di ricevere messaggi orrendi da parte di perfetti sconosciuti a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Ecco che quando scopri certe cose, ti rendi conto dell’ipocrisia nello spendere anche solo un attimo nel censurare la parte di un corpo femminile.

@avvocatovercellotti