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INTORNO “ADDIO AL LAVORO” DI ANTUNES E NOTE A MARGINE SUL CONC | Le Gauche

INTORNO “ADDIO AL LAVORO” DI ANTUNES E NOTE A MARGINE SUL CONCETTO DI CLASSE-CHE-VIVE-DI-LAVORO

Le trasformazioni nel mondo del lavoro hanno influenzato la sua forma di essere, raggiungendo dimensioni oggettive e soggettive dei soggetti collettivi o della classe-che-vive-di-lavoro.

Il punto di riferimento sono gli anni ’80, in cui il libro “Addio al lavoro? Le metamorfosi e la centralità del lavoro” sottolineava che gli effetti non erano limitati al mondo sottosviluppato, ma abbracciavano anche il mondo sviluppato.

La rottura degli schemi produttivi ha portato con sé un inasprimento dei livelli di degrado dei soggetti, rendendoli flessibili, allo stesso tempo ha portato allo smantellamento delle organizzazioni sindacali, che si basavano sul modello tradizionale di accumulazione, in cui il lavoro aveva ancora un certo potere contrattuale nell’ambito industriale e una relativa partecipazione ai profitti aziendali.

Particolare attenzione alla contraddizione strutturale tra capitale-lavoro, tenendo conto di come il nuovo regime di accumulazione ha ridefinito le forme di sfruttamento, nonché indebolito le forme tradizionali di lotta.

Grazie al suo lavoro è possibile osservare come il taylorismo-fordismo ha cessato di essere il principale modello di organizzazione del lavoro, iniziando a fondersi con forme più flessibili di accumulazione, a cui vengono assegnate varie denominazioni, come: “neofordismo”, “neo-taylorismo”, “postfordismo”.

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