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OTTO MIGLIA IN ALTO... “Eight Miles High” dei Byrds è spesso | Droga News

OTTO MIGLIA IN ALTO...

“Eight Miles High” dei Byrds è spesso citata da molti storici e critici musicali come una delle prime canzoni pop intenzionalmente psichedeliche (forse la prima in assoluto ad entrare in classifica), diventando in ogni caso uno dei simboli della controcultura americana degli anni ’60.

La sua versione più nota fu registrata negli Colombia Studio ad Hollywood esattamente 54 anni fa, il 25 gennaio 1966, e fu pubblicata come singolo nel marzo di quell’anno. *

All’epoca i Byrds non erano esattamente un gruppo emergente: erano infatti già noti per aver pubblicato nell’anno precedente delle cover elettriche di pezzi originariamente acustici, composti dai “mostri sacri” del folk Bob Dylan (“All I Really Want to Do” e “Mr. Tambourine Man”) e Pete Seeger (“Turn! Turn! Turn!”).

Sebbene anche “Eight Miles High” sia con tutta probabilità ancora ispirata ai testi visionari di Dylan – che dal ‘65 aveva ormai rigettato il genere della canzone di protesta neorealista, abbracciando invece il surrealismo narcotico della Beat Generation –, ha l'originalità di implementare anche sonorità decisamente sperimentali per un gruppo pop, ispirandosi esplicitamente alla musica tradizionale indiana di Ravi Shankar e all’avanguardia free jazz e iper-sperimentale di John Coltrane.

Poche settimane dopo la pubblicazione del singolo, quando l’industria radiofonica si rese conto che il testo descriveva uno stato alterato di coscienza e poteva incitare gli ascoltatori all’uso di sostanze psichedeliche, la canzone fu bandita dalla transmissione dalla maggior parte delle radio statunitensi (forse contribuendo rendere la canzone più nota nella controcultura rispetto alla cultura mainstream).

L’etichetta che aveva pubblicato la canzone cercò in tutti i modi di respingere le accuse di incitamento all’uso di droghe per risparmiare la canzone dalla censura, ma invano. Quando negli anni '80 la band era ormai già sciolta, gli ex membri dichiararono (indipendemente tra loro) di essersi ispirati, parzialmente o totalmente, agli effetti delle droghe psichedeliche. Uno di loro (David Crosby) ammise molto caldamente: «Certo che tratta di una canzone sulle droghe! Quando l’abbiamo scritta eravamo completamente fatti».

Otto miglia in alto,
e quando ritocchi terra
la scoprirai più strana
che familiare.

I segni sulla strada
che ti indicano la direzione
sono da qualche parte
e sono loro stessi solo
per ciò che sono.

Non c'è alcun luogo
in cui possa trovare calore
tra coloro che temono
di restare indietro.

Città grigio-pioggia
nota per il suo rumore
in luoghi e piccole facce
dai contorni sfuocati.

Nelle piazze,
raccolti in branchi,
alcuni ridono,
altri si trasformano in stati
privi di forma.

Scene sul marcapiede,
limousine nere,
alcuni vivono,
altri rimangono soli.


NOTA:
*I Byrds avevano già registrato una prima versione nel dicembre 1965 in un altro studio, ma la loro etichetta discografica scartò la versione originale e costrinse la band a registrare un nuovo take il 25 gennaio negli studio di loro proprietà a Hollywood, che sarà appunto la master take del singolo, cioé la versione destinata alla pubblicazione. Essendo la canzone basata sull’improvvisazione, le due versioni sono sufficientemente diverse tra loro. I membri della band hanno dichiarato di aver sempre preferito la versione originale. Si tratta di fatto dell'ennesimo episodio in cui la creatività espressiva dell’artista musicale (anche tra i più influenti della storia della musica, come in questo episodio) è stata limitata dagli interessi dell’industria discografica.

LINK VERSIONE ORIGINALE (22 DICEMBRE 1965):
YOUTUBE





SPOTIFY
https://open.spotify.com/track/03th5VuSRt7RiUusanfga0?si=cLvQDWMyQnWo9-xIe_lbYg

LINK VERSIONE SINGOLO (25 GENNAIO 1966):

YOUTUBE




SPOTIFY
https://open.spotify.com/track/2BGNomqCxEDcXyxf8bg27k?si=r0x45JuTQ3SHs5GezgokvA