2022-04-25 09:00:02
UN CASO DI COPIA/INCOLLA MEMORABILE
Tag: #contratti
Quante volte dico che se copi i contratti di altri o utilizzi template, rischi di non avere una tutela adeguata?
Perché un contratto pensato per un business non può essere cucito addosso ad un altro business, e alla prima difficoltà ti trovi privo di tutela legale.
Ma questo caso che è capitato in studio è ben diverso.
C’è da dire che molte agenzie di comunicazione hanno poca fantasia nello scegliere il proprio naming.
Beh qui si arriva al punto di non sapere chi è chi:
Una web agency ci chiede la revisione del contratto proposto da un’altra agenzia con cui dovrebbe nascere una collaborazione.
Quindi abbiamo 2 agenzie di marketing come parti contrattuali.
Spesso nella parte iniziale del contratto, quando c’è la definizione delle parti, si inserisce la dicitura “Nome + di seguito chiamato committente/cliente/fornitore” per evitare di utilizzare sempre il nome, e poter inserire una formula valida per i contratti della stessa tipologia.
Peccato che qui
la parte uno, che propone il contratto, ha lo stesso nome della parte due, a cui viene proposto il contratto. L’unica differenza è che delle due parti è una s.r.l..
Per ovvie ragioni di privacy non vi dico i nomi delle agenzie coinvolte, ma, per farvi capire, una si chiama, ad esempio, pizza e l’altra si chiama pizza s.r.l..
Quando pizza s.r.l.
ci chiede la revisione/interpretazione del contratto, ci aspettiamo che la motivazione sia perché è scritto in legalese, come di solito accade.
Invece la motivazione è che, avendo i soggetti lo stesso nome,
non si capisce chi deve fare cosa e quali sono le responsabilità di ognuno.
Insomma il problema è, ancora prima del legalese, l’italiano vero e proprio.
Ripeto: sono due agenzie di comunicazione, dove il lavoro che ognuna svolge è complementare a quello dell’altra. Quindi la suddivisione dei ruoli non è così palese come in un contratto tra un fornitore ed un committente.
Provate ad interpretare:
Pizza conferisce alla società pizza l’attività di...
La società Pizza ha diritto a ricevere da Pizza un compenso dopo che il cliente finale avrà pagato Pizza...
In questa situazione veramente fuori dall’immaginabile mi sono guardato allo specchio e ho detto “Io sono Groot”.
Questo caso fa un po’ sorridere, ed è un caso limite che comunque è reale, ma ci insegna due cose:
prima di proporre il contratto alla controparte, leggilo, e se non sei da solo in grado di fare le modifiche opportune, rivolgiti a qualcuno che sa come risolvere la situazione;
se hai proposto un contratto così è perché tu stesso non capisci il senso delle clausole inserite.
Formati, formati, formati: non devi prendere la laurea in giurisprudenza, ma avere quella formazione minima che ti permette di
avere consapevolezza della legge, dei tuoi diritti e dei diritti degli altri.
Ecco perché c’è l’academy, dove oltre a post come questo, trovi post formativi, video-workshop, spazio per le tue domande.
@avvocatovercellotti
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