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Social&Positive News - L'informazione che fa bene

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Canale dedicato al giornalismo costruttivo con notizie positive su solidarietà, ambiente, diritti, innovazione sociale.
Info e segnalazioni: @cristigalas
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The latest Messages 6

2021-03-08 10:30:02
Oggi alle 17.30 sarò in diretta sulla pagina Facebook della Casa della donna di Pisa per parlare di lavoro delle donne al tempo della pandemia, del lavoro che non c’è e di quello che c’è ma non si vede. Partiremo dal bel libro di Adriana Nannicini, “Lavoratrici al margine” (ManifestoLibri).

Se volete ci vediamo lì ;)

Buon #8Marzo!
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2021-03-05 10:30:03 #CanaliUtili
Se la notizia che ho appena raccontato vi è piaciuta seguite su Telegram @b_hopmagazine, testata giornalistica non profit dedicata al #giornalismocostruttivo!
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2021-03-05 10:30:03 #Bambini #Cultura

Accompagnare un bambino o una bambina al museo o al cinema oppure in una fattoria didattica o a teatro. Perché “condividere cultura è un modo per educarsi”. Questo lo scopo di “Affido culturale”, un bellissimo progetto finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini che, grazie ad una rete non profit, sta per partire in quattro città pilota, Napoli, Roma, Bari e Modena.

Famiglie, coppie senza figli, single possono prendere “in affido” bambini in povertà educativa e accompagnarli ad eventi e attività culturali, insieme ad un familiare. Si tratta di un’opportunità di crescita sia per i bambini, sia per gli adulti. Le famiglie, affidataria e destinataria, una volta abbinate tra loro, si incontreranno, stringeranno un “patto educativo” e insieme sceglieranno le attività culturali per il bambino o la bambina che la stessa rete “Affido Culturale” offre, grazie a convenzioni con enti culturali e associazioni del territorio.

Tutto il percorso avviene col supporto della rete che prepara gli adulti affidatari con incontri di orientamento e formazione, così che possano affrontare al meglio questa esperienza. Come racconta Giuseppe Antelmo, referente del progetto su Roma, “lo scopo non è il mero assistenzialismo, bensì creare una comunità educante diffusa e solidale”.
Un’idea grandiosa non trovate?

Su B-Hop Magazine trovate tutta l’intervista a Giuseppe Anselmo e i contatti dei referenti territoriali del progetto nel caso vogliate vivere questa esperienza!
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2021-03-01 10:00:03
#EconomiaCircolare #Sostenibilità
Lei è Nzambi Matee, ingegnera e imprenditrice, che nel 2018 ha fondato a Nairobi una startup che trasforma i rifiuti plastici in mattoni da costruzione. I mattoni di Nzambi stanno rivoluzionando l’edilizia africana: sono, infatti, più economici, resistenti e duraturi del calcestruzzo. Adottati nella costruzione di case, scuole e parcheggi, vengono prodotti in tre differenti spessori e in numerosi colori.
Nzambi ha dedicato un anno a testare combinazioni di plastica e sabbia alla ricerca delle giuste proporzioni per creare mattoni resistenti e poi ha ottenuto una borsa di studio alla University of Colorado dove ha affinato il processo.
Dal 2018, la startup Gjenge Makers ha creato 112 posti di lavoro, molti dei quali occupati da donne e giovani, e ha riciclato oltre 22 tonnellate di plastica, con una produzione di 1500 mattoni al giorno. Uno straordinario esempio di economia circolare che coniuga creatività, innovazione e sviluppo sostenibile.
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2021-02-26 10:30:03 «Vedevamo arrivare questi ragazzi con le scarpe rotte, i piedi lacerati, affamati. Non siamo più stati capaci di tornare nella nostra casa»
Video intervista dell’Espresso a Lorena e Gian Andrea.
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2021-02-26 10:30:03
#Solidarietà #Migranti
Guardate questa foto e ditemi se intravedete un’azione pericolosa e criminale. Per la questura di Trieste la donna in quella foto, Lorena Fornasir, sta compiendo un reato. Tre giorni fa poliziotti armati sono piombati all’alba nell’abitazione di Lorena, 68 anni, e di suo marito Gian Andrea Franchi, 84 anni, alla ricerca di prove per un’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
Di Gian Andrea e Lorena avevano già parlato qui e qui: fondatori dell’associazione Linea d’ombra, da tre anni curano, in modo del tutto volontario, i piedi piagati dei profughi che giungono a Trieste in condizioni drammatiche, dopo aver attraversato la rotta balcanica e superato violenze inaudite. Curano le ferite, offrono cibo e abiti a uomini, donne e bambini in fuga. Per quei gesti di aiuto e umanità oggi Lorena e Gian Andrea sono sotto inchiesta. Il loro crimine? La solidarietà. È questo il Paese in cui vogliamo vivere?
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2021-02-22 10:30:03
#Solidarietà #Accoglienza
A Milano è nato il primo “guardaroba pubblico” che offre gratuitamente indumenti caldi e puliti a persone senza dimora o che vivono situazioni di grande difficoltà economica. Promosso dal Comune di Milano e gestito dalla cooperativa Detto Fatto, si trova in via Sammartini (zona Stazione Centrale), all’interno di un centro anziani, chiuso per la pandemia, che per le sue dimensioni garantisce il rispetto delle misure anti-Covid. Chiunque abbia bisogno può accedere, senza appuntamento, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e, oltre agli abiti, potrà ricevere informazioni su tutti i servizi di accoglienza che offre la città di Milano.
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2021-02-17 10:30:03 #Salute #Solidarietà 

Gestiti da medici volontari, garantiscono il diritto alla salute alle fasce più svantaggiate della popolazione: stranieri senza regolare permesso di soggiorno, persone senza dimora, anziani che vivono sotto la soglia di povertà.

Sono gli ambulatori solidali che, da nord e sud, offrono assistenza sanitaria di base a chi ne è sprovvisto o fatica ad accedervi. Oggi più che mai. In questi mesi di emergenza rappresentano spesso l'unico punto di riferimento per migliaia di persone. 

Su Altreconomia un bel reportage racconta l'impegno di tanti ambulatori popolari che a Milano, Napoli, Bologna, Reggio Calabria, Barletta offrono cure mediche ma non solo

“Il nostro approccio segue la teoria dei determinanti sociali della salute: vogliamo agire sulle cause sociali che creano disuguaglianze tra le persone, anche in salute”.
 
Gli ambulatori popolari sono infatti 'nodi' di reti solidali più ampie, fatte di associazioni, parrocchie, centri sociali che ogni giorno cercano di intercettare e rispondere a bisogni essenziali: oltre a salute, cibo, vestiti, casa, lavoro, istruzione.  

"Il nostro obiettivo non è sostituirci al sistema sanitario ma costruire un modello di medicina alternativo, più vicino alle esigenze del territorio”.

Un modello fondato sulla giustizia sociale, capace di offrire "reddito, welfare, casa e anche salute per tutti, perché ognuno di questi temi è strettamente connesso agli altri”.
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2021-02-15 10:30:03 #Scuola #Povertà

“Ero giunto alla conclusione che a mantenere i poveri in condizioni di povertà era l’assenza della politica dalla loro vita. Qui non intendo ‘politica’ nel senso di votare alle elezioni, ma nel senso in cui Tucidide usava questo termine, e cioè come un insieme di attività condotte con altre persone, a ogni livello, dalla famiglia al vicinato, dalla comunità allargata alla città-Stato”.

Prendetevi 10 minuti e leggete “Nella caverna di Platone”, un bellissimo saggio di Earl Shorris (1934-2012) che racconta, con grande forza narrativa, uno straordinario esperimento sociale compiuto a New York negli anni Novanta: insegnare i classici della filosofia a giovani che avevano abbandonato la scuola e vivevano sotto la soglia di povertà.

Perché, scrive Shorris, ”la via d’uscita dalla povertà era la vita politica, ma per entrare nel mondo pubblico, per far pratica di vita politica, i poveri dovevano prima imparare a riflettere”.

I risultati ottenuti dal “Clemente course for the humanities”, promosso dallo stesso Shorris e da un gruppo di docenti volontari, andarono oltre ogni aspettativa e cambiarono la vita di molti giovani.

“La frequenza del Clemente Course costava circa duemila dollari a studente: a paragone della disoccupazione, dei sussidi o della galera, gli studi classici sono un affare”.
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2021-02-10 10:30:06
#Solidarietà #BeneComune
Stamani voglio parlarvi di Amarsi un po’, bella campagna online promossa da Cild, che racconta storie di ordinario coraggio, solidarietà e infaticabile lavoro.
Storie di "donne e uomini liberi che fanno la loro parte per il bene comune, che con la loro energia e i loro atti di generosità portano conforto e restituiscono fiducia indicandoci una via d’uscita"
Perché amarsi solo un po'? Perché un po’ è “quel tanto che basta” al convivere civile. Un po’ che può essere fatto di piccoli gesti o di grandi imprese. Un po’ che può significare un grande sforzo per alcuni o una dimensione normale, naturale o istintiva per altri. Quel po’ è una condizione minima ma necessaria di compassione.
Andate su https://amarsiunpo.co e amatevi un po'.
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